Lo scorso fine settimana, nella città di Görlitz, al confine con la Polonia, si è svolta una marcia LGBT con circa 700 partecipanti. Sono stati accolti da un corteo neonazista di circa 450 persone, tra cui molti giovani. Persone che la pensavano allo stesso modo li aspettavano sul lato polacco del confine, ma grazie alla presenza di circa 600 agenti di polizia sono stati evitati scontri e nessuno dei marciatori ha attraversato il confine.

Tra gli slogan dell’estrema destra c’erano frasi provocatorie come “HIV hilf uns doch, Schwule gibt es immer noch” (“I gay esistono ancora, ma l’HIV ci aiuterà”) e “Deutschland, erwache!” (“Germania, svegliati!”), quest’ultimo motto delle truppe d’assalto del NSDAP (un partito politico fascista ultranazionalista tedesco guidato da Adolf Hitler). Nonostante l’invito della polizia a smettere di usare simboli e slogan vietati, i neonazisti continuavano a gridarli.

A seguito della marcia, è stato aperto un procedimento penale per violazione dell’articolo 86 del Codice penale tedesco, che vieta la propaganda nazista e i simboli anticostituzionali.

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